Il realismo fenomenologico sulla filosofia dei circoli di Monaco e Gottinga

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Descrizione

Con “realismo fenomenologico” s’intende l'indirizzo filosofico delineato da un gruppo di studiosi di provenienza e di estrazione diversa che, all’inizio del Novecento, si unirono per dar vita ai Circoli di Monaco e Gottinga. All’interno di questa esperienza di pensiero per molti versi comunitaria, che assunse sempre più i contorni di una “primavera fenomenologica”, ciò che emerge come tratto qualificante non è certo l’esigenza di inaugurare un contesto di scuola né quello di riconoscersi in un corpo di dottrine condiviso, bensì la messa a punto di uno stile di ricerca che in larga parte derivava dall’adesione allo spirito delle Ricerche logiche di Husserl e dal rifiuto dello psicologismo che quest’opera aveva concorso a sancire in maniera epocale. Opponendosi nel contempo sia a forme di costruttivismo filosofico, tendenti immediatamente a tradursi in obiettivismo dogmatico, sia a qualsiasi degenerazione di stampo soggettivistico, pensatori quali Pfänder, Reinach, Scheler, Geiger e Ingarden — per citare solo alcuni tra i più noti — contrastarono con decisione l’approfondimento dell’analisi intenzionale della coscienza, a cui Husserl sembrava voler piegare trascendentalmente in quegli anni il corso della fenomenologia, per rivolgere il proprio interesse all’esplorazione delle essenze e al ritrovamento di leggi d’essenza quasi in ogni ambito fenomenico. A partire da una considerazione della fenomenologia in qualità di metodo intuizionistico sottratto ad ogni speculazione concettuale e da un ampliamento della nozione di esperienza al di là di orizzonti rigidamente empiristici, gli esponenti di tali Circoli fenomenologici giunsero a sviluppare le proprie indagini in uno spettro tematico e disciplinare quanto mai ampio, tale da fornire in qualche modo la traccia programmatica dello Jahrbuch husserliano, ovvero della rivista che dal 1913 servì a dare visibilità ed espressione al cosiddetto “movimento fenomenologico”. In questo volume, la presenza di studi critici a fianco di materiali inediti e di alcuni significativi scritti d’epoca non intende peraltro consegnare una valutazione storicistica di questa fenomenologia prima maniera, quanto segnalarne l’apertura sistematica e riattivarne l’elevato tenore analitico e problematico.Indice: Stefano Besoli Presentazione - Alexander Pfänder, Conferenze psicologiche (1895-1900), a cura di Karl Schuhmann - Johannes Daubert, Osservazioni sulla psicologia dell’appercezione e del giudizio. Conferenza del luglio 1902, a cura di Karl Schuhmann - Max Scheler, Sulla fenomenologia dello spazio. Conferenza del luglio 1907, a cura di Karl Schuhmann - Theodor Conrad, Percezione e rappresentazione. Un raffronto tra essenze - Alexander Pfänder, Motivi e motivazione - Roman Ingarden, La lettera a Husserl sulla Sesta ricerca e l’idealismo (fine luglio 1918) - Moritz Geiger, Sul problema dell’empatia di stati d’animo - Moritz Geiger, Estetica fenomenologica - Moritz Geiger, Premessa - Moritz Geiger, Effetto superficiale ed effetto profondo dell’arte - Moritz Geiger, La posizione metodica di Alexander Pfänder - Antonio Fidalgo, L’idea della psicologia pura in Theodor Lipps - Karl Schuhmann, I contenuti della coscienza. La prima fenomenologia di Alexander Pfänder - Karl Schuhmann, Daubert e Heidegger - Gaullaume Fréchette, Daubert e i limiti della fenomenologia: studio sul dato e l’evidenza - Kevin Mulligan, Promesse ed altri atti sociali: costituenti e struttura - Barry Smith, Per una storia della teoria degli atti linguistici - Lars Lundsten, Reinach e Searle: due concezioni della socialità - Andrea Pinotti Moritz Geiger fra analogia e differenza. Note sul metodo di un «fenomenologo solo per un quarto» - Gabriele Scaramuzza Moritz Geiger e l’estetica musicale - Luisella Feroldi La realtà psichica e l’inconscio in Moritz Geiger - Dieter Munch Il contesto della svolta trascendentale di Husserl - Wojciech Zelaniec «Intuizione categoriale»: un tema husserliano - Vincenzo Costa Sensazione e analisi descrittiva in Heinrich Hofmann - Paolo Ravalli Persona e valore. Sull’an­tropologia di Dietrich von Hildebrand - Robin D. Rollinger Paul Linke sulla filosofia scientifica e la fenomenologia dell’oggetto - Roberta De Monticelli L’individualità essenziale. Appunti per una personologia fenomenologica - Michele Lenoci Logica, ontologia e fenomenologia in Alexander Pfänder - Peter Schulz Il problema del «realismo» tra fenomenologia e Scolastica: sugli scritti filosofici di Edith Stein - Antonio Lambertino La realtà in Scheler e in San Tommaso - Adam Wegrzecki Soggetto e valori nella filosofia di Roman Ingarden - Vittorio De Palma Idealismo fenomenologico o realismo ontologico? Roman Ingarden interprete e critico della filosofia di Husserl - Riccardo Martinelli Astrazione e sentimento. Hans Cornelius e Theodor Lipps sulle qualità «figurali» - Stefano Poggi Theodor Conrad e l’unità di rappresenzione e percezione - Stefano Besoli La «riscoperta dell’a priori» nella fenomenologia di Reinach - Wolfhart Henckmann Il problema della realtà nella filosofia di Scheler. Un tentativo ermeneutico - Giovanni Matteucci La pregnanza del reale nella fenomenologia «critica» di Hans Lipps - Luca Guidetti Roman Ingarden e Leonard Nelson sull’«impossibilità» della gnoseologiaStefano Besoli è docente di Filosofia teoretica pesso l'Università di Bologna. Ha pubblicato numerosi articoli in riviste italiane e straniere su temi della tradizione di pensiero fenomenologica. Curatore e autore di varie opere: K. Twardowski, Contenuto e oggetto, Torino 1988; F. Brentano, La psicologia di Aristotele, Bologna 1989; Il valore della verità. Studio sulla "logica della validità" nel pensiero di Lotze, Firenze 1992; La coscienza delle regole. Tre saggi sul normativismo di Windelband, Firenze 1996; (in coll. con L. Guidetti) Conoscenza, valori e cultura. Orizzonti e problemi del neocriticismo, Firenze 1997; (in coll. con V. De Palma) E. Husserl, Logica, psicologia e fenomenologia. Gli "Oggetti intenzionali" e altri scritti, Genova 1999. Dirige la rivista "Discipline filosofiche" edita da Quodlibet, Macerata.Luca Guidetti (Reggio Emilia 1962) insegna filosofia nei licei e svolge attività di ricerca presso l'Università di Bologna. Ha pubblicato saggi su Platone, Kant e Bolzano. È  curatore e autore di varie opere: E. Hoffmann, Il linguaggio e la logica arcaica, Ferrara 1991; J. Bona Meyer, La psicologia di Kant, Firenze 1991; M. Palágyi, Kant e Bolzano, Ferrara 1993; Conoscenza, valori e cultura. Orizzonti e problemi del neocriticismo, Firenze 1997 (con S. Besoli), La realtà e la coscienza. Studio sulla "Metafisica della conoscenza" di Nicolai Hartmann, Macerata 1999.

Dettagli del prodotto

Scheda tecnica

Anno edizione2000
CollanaQuaderni di discipline filosofiche
In commercio dal1 gennaio 2001
Pagine972 p.
CuratoreS. Besoli L. Guidetti
EditoreQuodlibet

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