La dottrina delle categorie di Aristotele
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Il saggio di Otto Apelt La dottrina delle categorie di Aristotele presenta una delle interpretazioni più significative della dottrina aristotelica delle categorie all'interno dell'ampio dibattito che, nel corso dell'Ottocento, ha coinvolto personalità di spicco come Trendelenburg, Zeller, Brandis, Bonitz, Prantl, Steinthal e Brentano. Apelt muove da una concezione antiparmenidea dell'essere, a partire dalla quale propone un'interpretazione logico-semantica delle categorie come significati dell'essere. Tale lettura è integrata da un confronto con la concezione kantiana e da un'analisi degli antecedenti storici della dottrina delle categorie di Aristotele, fra i quali spicca il nome di Platone. L'introduzione di Venanzio Raspa offre un'attenta ricostruzione delle varie interpretazioni (linguistica, ontologica, semantica, evolutiva, storicistica) che sono state date della dottrina aristotelica delle categorie; esamina le questioni relative alla loro completezza, deduzione e origine storica; colloca le tesi di Apelt all'interno del dibattito ottocentesco e ne ripercorre le vicende nella letteratura successiva.
Scheda tecnica
Anno edizione | 2020 |
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Collana | Quodlibet studio. Discipline filosofiche |
In commercio dal | 18 giugno 2020 |
Pagine | 240 p. Brossura |
Curatore | Venanzio Raspa |
Editore | Quodlibet |
Titolo originale | Die Kategorieenlehre des Aristoteles |
Autore | Otto Apelt |
Traduttore | Italo Cubeddu |
Tipo | Libro universitario |