Ipofanie. Ovvero sulla ricerca e sul disvelamento delle sorgenti del trauma attraverso il processo psicoanalitico
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Gran parte dei contenuti di questo libro proviene da un diario clinico-teorico che raccoglie il continuum dei pensieri e delle annotazioni su frammenti clinici attraverso i quali prendono forma elaborazioni e ipotesi di comprensione dell'esperienza. Il presente lavoro è frutto di un progetto implicito ma immanente allo stesso svolgersi dell'esperienza psicoanalitica. Esso rappresenta il prendere forma di una ricerca continua che, pur avendo come obiettivi la cura, la tecnica e la teoria psicoanalitica, ha coinciso con una parte della vita dell'autore. Il libro si domanda se sia possibile ipotizzare che i processi costruttivi che affondano le radici in quella che Balint ha definito "area della creazione", costituiscano un livello basico di attività del Sé a cui il processo psicoanalitico possa appoggiarsi per facilitare la regressione e avviare un'esplorazione ravvicinata delle aree cieche che si sviluppano intorno alle caesure e ai crolli che costituiscono le sorgenti inaccessibili degli sviluppi psicopatologici. La dimensione pre-mentale, o proto-mentale indica la destinazione a cui tendono le esplorazioni che analista e paziente intraprendono attraverso l'esperienza della cura psicoanalitica. L'arte, nelle sue molteplici declinazioni, è l'onnipresente compagna della ricerca di una via regressiva per la cura dei traumi più profondi e inaccessibili. Poesia, letteratura, musica, pittura, scultura, emergono attraverso una creatività più primitiva e ingenua.
Scheda tecnica
Anno edizione | 2016 |
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Collana | Gli sguardi |
In commercio dal | 28 settembre 2016 |
Pagine | 354 p. Brossura |
Editore | Franco Angeli |
Autore | Amedeo Stella |